IEuD, l’Istituto Europeo per il trattamento delle dipendenze, è stato uno dei primi a usare l’assistenza online, una modalità di interazione con coloro che hanno deciso di ricorrere ai suoi servizi che oggi, con l’infezione da Coronavirus che scoraggia l’interazione tra le persone, è ancora più attuale.
La vera peculiarità del servizio online di IEuD, quello che lo rende unico, è il team di professionisti che mette a disposizione: un pool di esperti nel trattamento delle dipendenze che garantiscono multispecializzazione e coordinamento per offrire un supporto concreto a chi ha bisogno. Un servizio articolato online che solleva dalla difficoltà di scegliere uno psicologo o una clinica (scelte che spesso ritardano la volontà di intraprendere un percorso di assistenza). Il pool di esperti di IEuD è sempre a disposizione, l’immediatezza della reperibilità online facilita il contatto, la multidisciplinarità delle specializzazioni assicura l’esatto inquadramento del problema. Grazie a una logistica semplificata (il paziente non deve recarsi in alcun luogo) IEuD abbatte la prima barriera di resistenza tra chi desidera sottoporsi a un trattamento e il timore, la vergogna, la timidezza o, semplicemente, la distanza fisica che glielo impediscono.
Per alcune persone è più semplice esprimere parti di sé e delle proprie problematiche grazie alla mediazione del PC o dello smartphone, come se questi strumenti permettessero la costruzione di un contesto ancora più protetto e sicuro dello studio del terapeuta.
Gli interventi online di IEuD non sono tuttavia una semplice trasposizione dell’intervento in studio. La dimensione online ha delle precise caratteristiche: IEuD non perde mai di vista il significato relazionale dell’esperienza ed è su questo significato che il professionista della salute mentale costruisce il suo intervento di ascolto della persona che gli sta chiedendo aiuto.
Cominciamo a comprendere la potenza e la pervasività di Internet solo oggi, il tempo in cui viviamo perennemente connessi. Nel mondo il 50% della popolazione è attivo su internet e di questi il 45% è un utente attivo dei social media, numeri in costante crescita.
Secondo il “Report Digital 2020” pubblicato nello scorso febbraio da We Are Social e Hootsuite, la piattaforma che misura il coinvolgimento degli utenti e analizza i contenuti dei principali network, gli italiani passano in media 1 ora e 57 minuti ogni giorno sui social. Instagram e Whatsap hanno un miliardo di utenti attivi, Facebook ha superato il miliardo. Questo cambiamento ha coinvolto anche i professionisti della salute mentale, nell’ottica di intercettare i bisogni dei propri utenti e calando nella quotidianità della cura gli strumenti di comunicazione che oggi sono alla portata di tutti: blog, social network, chat, app e piattaforme di vario tipo non si limitano solo alla descrizione della realtà in cui viviamo, ma contribuiscono a costruirla attivamente. Questi strumenti possono diventare una risorsa, mai sperimentata prima, sia per gli utenti che per gli operatori nel trattamento delle dipendenze.
IEuD (Istituto Europeo per il trattamento delle Dipendenze) è un Istituto all’avanguardia per il trattamento delle dipendenze. Fondato a Milano nel 2016 ha in questa città la sua sede ma si caratterizza per innovativi percorsi di cura “da casa” usando le nuove tecnologie. Priorità di chi è affetto da una dipendenza è proteggere con particolare attenzione la propria vita privata e la propria identità durante il percorso terapeutico, per questo IEuD ha attivato numerosi protocolli di tutela della privacy.
IEuD sintetizza la sua “mission” nella frase “INSIEME A NOI, DIVENTI FORTE” poiché ogni grande progetto di vita ha bisogno che i propri sforzi siano ottimizzati e sostenuti. IEuD è come un personal trainer che aiuta chi lo desidera ad affrontare un percorso di cambiamento.
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